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17 Luglio 2020Impianti di riscaldamento stufa a pellet
30 Dicembre 2020Le caldaie a biomassa sono caldaie policombustibile per riscaldamento e acqua calda sanitaria in grado di utilizzare tutti i tipi di biomasse a base legnosa: dal pellet a cippato (macinato di legno), dai ceppi di legno ai noccioli di pesca, dai gusci di frutta secca a triti vari, etc. Tuttavia, solo le caldaie a gassificazione (dette anche “a fiamma inversa”) a combustibile solido, sono in grado di bruciare – peraltro con elevata efficienza (fino al 95%) – qualsiasi tipo di biomassa legnosa secca o anche umida, oppure carbone: gli altri tipi di caldaie a biomassa bruciano solo uno o più tipi specifici di biomassa legnosa secca. Bruciando combustibili naturali, le caldaie a biomassa producono con alto rendimento energia termica a basso costo, con un risparmio notevole rispetto ai combustibili tradizionali di origine fossile, e garantiscono livelli di efficienza e affidabilità simili alle normali caldaie a gas/gasolio. Disponibili in un’ampia gamma di potenze, sono adatte per ville, appartamenti, aziende, ristoranti, agriturismi, etc.
I PRINCIPALI TIPI: CALDAIE A PELLET, A CIPPATO, A LEGNA, ETC.
Le caldaie a biomassa si differenziano principalmente in base al tipo di combustibile utilizzato: esistono, ad es., caldaie a pellet, caldaie a cippato, caldaie a legna. Le caldaie a pellet, sono le più installate da TECOM, compatte ed eleganti, sono adatte perfino in appartamenti, data anche la facile reperibilità del pellet (pastiglie di legno macinato e pressato); offrono il comfort di una caldaia a gas e hanno un buon rendimento. Le caldaie a cippato, non prese in considerazione da TECOM, sono più flessibili, funzionando anche a noccioli di pesca, sansa ed altri residui vegetali secchi opportunamente lavorati, e sono adatte per i grandi consumatori che hanno la possibilità di stoccare grandi quantità di combustibile, in quanto, di quest’ultimo ne necessita parecchio, in consumi, essendo destinate a grandi ambienti,(almeno 100 m3). Le caldaie a legna, installate da TECOM, sono interessanti per chi possiede legna propria o per chi necessita di caldaie di media potenza (10-40 kW), poiché in tal caso può usare le caldaie a legna a gassificazione (o caldaie a legna “a fiamma inversa”), le quali sono in grado di bruciare con elevata efficienza (fino al 95%) qualsiasi tipo di biomassa legnosa secca o anche umida. Oggi, esiste un IBRIDO AUTOMATICO, a legna/pellet, due bruciatori distinti in un unico corpo caldaia, oggi molto installata da TECOM.
1)I VANTAGGI DELLE CALDAIE E DEGLI IMPIANTI A BIOMASSA
Le caldaie a biomassa consentono risparmi fra il 20% e il 50% rispetto ai sistemi tradizionali a gas metano e a gasolio. I vantaggi non sono solo economici ma anche ambientali. Infatti queste caldaie sono ecologiche, oggi la normativa vigente impone di installare caldaie con almeno 4 stelle di emissione atmosferica di CO2, perché hanno basse emissioni di zolfo e di altri inquinanti atmosferici. Inoltre, l’impiego di combustibili come il pellet, il cippato, la legna, etc., contribuisce a ridurre la dipendenza da fonti non rinnovabili quali il petrolio, il carbone e il gas naturale. Anche il fatto che i combustibili di solito provengono da brevi distanze dal luogo di utilizzo contribuisce a diminuire l’impronta ecologica, poiché il trasporto di materiale è in genere di per sé inquinante. Gli impianti a biomassa sono totalmente automatizzati e non hanno limiti dimensionali, potendo raggiungere potenze di vari MW termici. Per l’automazione e il risparmio di esercizio, sono particolarmente indicati per il riscaldamento di edifici di dimensioni medie o grandi: alberghi, scuole, centri commerciali, serre e capannoni industriali.
2)I VARI TIPI DI COMBUSTIBILE
I combustibili solidi usati dai vari tipi di caldaie a biomasse sono diversi, ma appartengono in genere a uno o più delle seguenti categorie: (1) legna a ciocchi, in pratica legna stagionata (almeno 18-24 mesi) o essiccata, con un grado di umidità inferiore al 20%, che in media ha un potere calorifico di 3200 Kcal/Kg; (2) cippato, costituito da scaglie di legno sminuzzato, caratterizzato soprattutto da un potere calorifico superiore e da una rapida combustione; (3) pellet, costituito da pastiglie di legno macinato e pressato a forma di cilindretti, e caratterizzato principalmente da una resa calorica assai elevata e dal poco ingombro; (4) altri scarti di origine agricola o forestale, comprendenti ad es. la sansa derivante dalla filiera olearia, i gusci di
frutta secca, i residui della lavorazione dei cereali, etc.: questi tipi di combustibile sono senz’altro adatti per essere bruciati con le caldaie a biomasse cosiddette “onnivore”, che sono policombustibile, come pure con i camini onnivori e con le stufe onnivore .
3)LE AGEVOLAZIONI FISCALI E IL RIENTRO DELL’INVESTIMENTO
Grazie agli sgravi fiscali – noti come “Ecobonus del 50%” – riconosciuti per l’installazione di caldaie a biomassa, il 50% del costo della vostra caldaia lo paga lo Stato sotto forma di detrazione fiscale IRPEF, oggi anche sotto forma di cessione del credito o sconto in fattura. Analogamente, se decidete di installare un impianto ad alta efficienza energetica, con pannelli solari termici + riscaldamento a pannelli radianti + caldaia a biomassa, la detrazione del 50% è valida sulla parte a biomassa + il 65% sulla parte risparmio energetico dei pannelli solari termici, una grande convenienza. Una caldaia a biomassa costa senz’altro di più rispetto a una caldaia a gas/gasolio, ma il costo del combustibile è inferiore (notevolmente, rispetto al gasolio), e quindi alla lunga se ne ha un vantaggio economico importante. Ad esempio, nel caso di una caldaia a legna “a fiamma inversa” (un moderno tipo di caldaia a legna che sfrutta il processo di “gassificazione”) da 20 kW utilizzata per riscaldare un’abitazione di 200 mq e ipotizzando un fabbisogno termico di 45.000 kWh l’anno e un costo della legna da ardere stagionata (ne occorrono circa 130 q/anno) di 11 €/q, il tempo di rientro dell’investimento varia a seconda del combustibile attualmente utilizzato, dai 4 ai 6 anni.
La strategia di TECOM in questa direzione, si compone di due interventi distinti:
A)Proporre al mercato una gamma completa di prodotti nel segmento biomasse: caldaie a tronchetti di legna con la tecnologia della gassificazione, LPA DUO MATIC caldaie combinate legna/pellet automatiche, GRANOLA BVS caldaia a pellet con accumulo sanitario incorporato, GRANOLA caldaie a pellet automatiche da 21KW a 500KW, STUFE e CAMINI ad acqua e ad aria funzionanti a pellet.
B)Sviluppare impiantistiche combinate che prevedono la produzione di energia con fonti classiche e con fonti rinnovabili con queste ultime in precedenza e con le prime in funzione ausiliaria. Ad esempio caldaia a pellet in funzionamento prioritario e caldaia a condensazione a gas come ausiliaria abbinate con pannelli solari e impianto a pavimento (con fornitura totale dei singoli elementi e con garanzia di un servizio post vendita unico).
IN AMBITO TECNOLOGICO
La disinformazione tecnica molto diffusa nel mercato impone alcune importanti spiegazioni tecniche.
Vi è la convinzione che le caldaie a biomassa non debbano essere modulanti ma sempre accompagnate da voluminosi accumuli inerziali, ignorando il fatto che gli accumuli comportano significative perdite di calore e inevitabili aumenti dei consumi.
Vi è anche la strana quanto infondata convinzione che una caldaia a tubi fumo rappresenti una soluzione di scambiatore tecnologicamente evoluta. Noi siamo di parere opposto e cioè che una caldaia a biomassa a tubi di fumo costituisce la peggior soluzione tecnica possibile a causa della formazione di catrame e di condensa sulle pareti. L’ulteriore conseguenza è che per correggere questo grave difetto che si evidenzia nei transitori di funzionamento (accensioni e spegnimenti) si cercano accorgimenti tecnici che possano limitare il fenomeno.
Quindi accumuli molto voluminosi in grado di immagazzinare tutta l’energia del carico di legna (per evitare spegnimenti e successive riaccensioni) e sonda lambda la cui finalità è quella di impedire eccesso d’aria nella combustione con conseguenti riduzioni delle temperature fumi la cui conseguenza è ancora il deposito di incombusti sullo scambiatore.
Le nostre caldaie hanno i seguenti plus tecnici:
1)sono a focolare secco, quindi possono modulare la potenza senza rischi di deposito di catrame
2)sono abbinate a un bruciatore a pellet dotato di regolazione d’aria primaria e secondaria
3)non necessitano di sonda lambda
4)non soffrono nei transitori, perchè lo scambiatore è a secco e hanno un controllo dei fumi in temperatura (come le caldaie a gas) che è più che sufficiente
5)non necessitano di puffer voluminosi, le cui dispersioni abbattono il rendimento di sistema,
6)hanno un volume di focolare molto ampio in grado di ospitare le ceneri di una settimana quindi,
7)non necessitano di coclee di estrazione delle ceneri
8)non hanno bisogno del sistema di pulizia auto